L’anestesia gassosa è una tecnica che si basa sulla somministrazione di una miscela di ossigeno e di un gas anestestetico inalatorio che può essere l’isofluorano od il sevofluorano.
Con l’anestesia gassosa il farmaco (l’anestetico) non viene più metabolizzato dal fegato od eliminato per via renale in quanto, al contrario della obsoleta anestesia iniettabile (che permane nell’organismo per ore e sottopone il fegato ad un lavoro straordinario, perchè i farmaci vengano metabolizzati ed allontanati dall’organismo), l’anestetico viene “scambiato” a livello dell’alveolo polmonare e performa il suo effetto fino al momento in cui viene sottratto dall’animale.
Dunque, nel momento stesso in cui l’anestesista “chiude il rubinetto” della erogazione dell’anestetico ed il paziente riprende a respirare aria ambientale, l’effetto del farmaco si consuma in modo rapidissimo e l’animale si sveglia velocemente, a volte in modo incredibilmente rapido. Inoltre, la ventilazione assistita garantisce un’ottima ossigenazione dei tessuti con le migliori garanzie anche per animali con difficoltà cardiache o polmonari.
Questo tipo di anestesia consente di operare nella maggioranza dei casi in grande sicurezza, ma solo se associata ad un rigoroso monitoraggio delle funzioni cardiocircolatorie e ventilatorie e, in caso di interventi di lunga durata, anche attraverso l’utilizzo di un ventilatore polmonare che si sostituisca alla respirazione spontanea dei pazienti.
L’anestesia gassosa è preceduta da una fase di preanestesia che prepara l’animale agli stadi successivi mediante l’uso di preanestetici somministrati per via intramuscolare o endovenosa. Lo scopo è quello di tranquillizzare il piccolo paziente riducendo la paura, lo stato di ansia, l’ eccitazione e la soglia del dolore.
È importante ricordare però che non esiste un’anestesia universale sempre perfetta per ogni tipo di paziente, perché non tutti gli animali si presentano dall’anestesista nelle condizioni ideali. Alcuni possono presentare malattie cardiache, respiratorie, renali, del fegato, metaboliche, altri essere politraumatizzati. Pertanto l’anestesia gassosa da sola potrebbe in alcuni casi non rappresentare la migliore soluzione possibile.
Il compito dell’anestesista è quello di decidere in base alle condizioni cliniche del paziente quale sarà la migliore opzione anestesiologica.