Nuovi indizi sui tumori trasmissibili provengono da uno studio condotto su idre, piccoli animali d’acqua dolce simili ad anemoni. La ricerca, guidata dall’Università di Montpellier e pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, ha approfondito questo fenomeno tra i più singolari della biologia. I tumori trasmissibili, infatti, sono cellule tumorali che possono propagarsi da un individuo all’altro, similmente a una malattia infettiva.
Due tumori trasmissibili hanno quasi portato all’estinzione il diavolo della Tasmania, mentre un altro causa tumori nei genitali dei cani. Anche se le idre potrebbero sembrare una scelta insolita per lo studio del cancro, sono in realtà una specie “davvero interessante” per comprendere l’origine dei tumori, spiega Michael Metzger, biologo del Pacific Northwest Research Institute, non coinvolto nello studio. “Si può imparare molto [da loro] sui principi fondamentali della biologia del cancro”. I tumori trasmissibili sono rari, con circa una dozzina identificati, principalmente in cozze e specie affini. Tuttavia, le loro “drammatiche conseguenze ecologiche” li rendono cruciali per la ricerca, afferma Sophie Tissot, ecologa evoluzionista del CNRS, l’agenzia nazionale francese per la ricerca. Comprendere come questi tumori si originano e diffondono potrebbe aiutare gli scienziati a prevedere o controllare meglio le epidemie.
Purtroppo, i tumori trasmissibili noti agli scienziati sono stati scoperti solo molto tempo dopo la loro diffusione, rendendo difficile studiarne l’origine. Nel nuovo studio, Sophie Tissot e i suoi colleghi si sono concentrati sul cnidario d’acqua dolce Hydra oligactis. Le idre sono famose per la loro “immortalità”: gli individui in buone condizioni possono vivere indefinitamente senza segni di invecchiamento e sono capaci di rigenerare parti danneggiate.
Tuttavia, sono anche predisposte al cancro: in cattività, le idre selvatiche sviluppano facilmente tumori quando sovralimentate, rendendole ideali per studiare l’insorgenza dei tumori, afferma Tissot. Inoltre, poiché si riproducono asessualmente generando cloni attraverso un processo chiamato “gemmazione”, queste creature possono aiutare a chiarire il ruolo della genetica nello sviluppo del cancro.
La Tissot e il suo team hanno iniziato osservando attentamente i discendenti clonali di idre che avevano sviluppato tumori dopo essere state sovralimentate di due terzi. Circa un quarto delle idre germogliate da quelle infette ha poi mostrato segni di tumori. Per verificare se questi tumori fossero realmente trasmessi dalle idre madri e non insorti spontaneamente, il team ha analizzato anche la prole asessuata di idre prive di cancro. I risultati hanno rivelato che le idre con genitori tumorali avevano circa quattro volte più probabilità di sviluppare tumori rispetto a quelle con genitori sani, nonostante tutte fossero geneticamente identiche.
L’articolo Indizi sui tumori contagiosi da alcuni animali “immortali”. proviene da PetNews24.