Vita da pet in pandemia: come vivere in serenità, anche durante lo smart working.

Dall’inizio della pandemia la vita quotidiana di tutti subisce cambiamenti continui legati al mutare delle norme e delle restrizioni contro il contagio: in questa situazione le abitudini e le relazioni cambiano, anche quelle con gli animali domestici.

Ecco allora i consigli per vivere con serenità la nuova normalità con gli amici a 4 zampe, anche quando si lavora da casa.

L’importanza della routine: i consigli per chi vive con un cane

Nell’ultimo anno si è verificata una presenza più assidua in casa, le relazioni tra i cani e la famiglia vengono vissute con maggiore intensità sia nei risvolti positivi che negativi” osserva la Dott.ssa Maria Chiara Catalani, medico veterinario esperto in comportamento e Presidente di S.I.S.C.A. (Società Italiana Scienze del Comportamento Animale). Gli aspetti positivi sono legati ad una migliore conoscenza, data dal tanto tempo trascorso insieme, e una maggiore attenzione alla relazione con l’amico a quattro zampe, ma i risvolti negativi possono manifestarsi a chi già viveva in stato di simbiosi e di dipendenza, che in questo periodo ha accentuato questo tipo di rapporto. I cani sono passati dall’essere frastornati dai cambiamenti iniziali – con più passeggiate, scombussolamento delle abitudini e attività inedite – a vivere spesso con soddisfazione la maggiore presenza.

Tuttavia, i cambiamenti continui, una presenza che non si traduce in reale scambio affettivo – come, ad esempio, quando si lavora tutto il giorno da casa – e lo stato di tensione degli umani di casa si possono tradurre in disagio per il cane.

segnali di stress a cui prestare attenzione sono irrequietezza e agitazione, peggioramento della qualità del sonno notturno, le ripetute richieste di uscire anche senza un bisogno impellente, perdita o alterazione dell’appetito o comparsa di comportamenti aggressivi.

Per rasserenarlo, occorre innanzi tutto ristrutturare quanto prima una routine creando occasione per passare del tempo di qualità insieme e che lo faccia sentire sereno, anche quando noi stiamo lavorando. “Il tempo di qualità non significa necessariamente aumentare il tempo insieme ma vivere in modo più ricco a livello emozionale il tempo trascorso insieme, non quindi più passeggiate ma passeggiate con più interazione, in cui si gioca insieme e ci si dedica a lui defocalizzandosi da smartphone o altre attività” chiarisce la Dott.ssa Catalani. In assenza delle attenzioni che richiede, il cane potrebbe diventare più insistente e per i proprietari significa aumentare la frustrazione.

In una situazione di agitazione o disagio, poi, sono di grande aiuto i feromoni di Adaptil, sotto forma di collare o diffusore per ambiente, che inviano al cane un messaggio di serenità del tutto simili a quelli inviati in natura da mamma cane ai piccoli per tranquillizzarli.

Il rispetto dei suoi spazi e dei suoi tempi: le regole per la serenità del gatto

Dall’inizio della pandemia osserviamo una maggiore attenzione al comportamento perché si passa più tempo con il proprio pet: le persone hanno sotto controllo mai come ora ciò che succede durante la giornata. Da qui inizia un percorso di consapevolezza che in molti casi ha portato ad una relazione più stretta” commenta la Dott.ssa Sabrina Giussani, medico veterinario esperto in comportamento e Presidente Senior di S.I.S.C.A.

Da un anno a questa parte, si osserva che alcuni gatti vivono una condizione di maggiore stress legata al carattere del gatto, alla sua socievolezza, all’età ma anche alle abitudini e all’organizzazione della vita di casa. Spesso i gatti, prima della pandemia, avevano una vita molto povera con lunghi tempi di solitudine, in cui riposare e dedicarsi ai giochi preferiti in casa. Ora in casa c’è spesso o sempre qualcuno, si è ridotta la privacy e raramente si verifica quella pace che serve per il riposo. “Per qualche gatto è bello avere sempre qualcuno intorno a cui chiedere di giocare o le coccole, ma per altri è fonte di stress” segnala la Dott.ssa Giussani.

Con la pandemia sono scomparsi dalla vita di casa alcuni punti di riferimento importanti, in termini di abitudini, di cui però i gatti hanno bisogno per sentirsi sicuri. Ad esempio, hanno necessità di sapere come si svolgerà la giornata, con alcuni punti fissi perché, in mancanza, possono diventare inquieti. I gatti, poi, percepiscono le emozioni degli umani di casa: tristezza e tensione vengono avvertite e possono causare un “contagio emozionale”.

Tutto questo può generare uno stato di ansia o disagio nel gatto. I segnali di stress possono essere inappetenza o alterazioni nel rapporto col cibo, alterazioni del sonno, fare i bisogni fuori dalla cassetta, leccamento eccessivo e manifestazioni di aggressività. “Se la situazione perdura dobbiamo provare a porci in modo più rilassato e creare una maggiore prevedibilità della giornata con una routine più rigorosa” consiglia la Dott.ssa Giussani. “Creare più spazi per il riposo, fare più pause gioco, rispettare i suoi tempi – lasciarlo dormire non forzarlo nelle attività, coccolarlo se cerca le coccole – e usare i feromoni sono le azioni per aiutarlo a recuperare serenità”.

Per offrire al gatto un riparo tranquillo è possibile, ad esempio, mettere una scatola di cartone sotto al letto o una cuccetta sopra il frigo: questo gli permette di isolarsi in tranquillità sfruttando anche la terza dimensione, l’altezza, che i gatti amano.

Per la serenità dei gatti, un prezioso alleato è il complesso di feromoni felini di Feliway Optimum, che riunisce in un prodotto unico, sotto forma di diffusore per ambiente, un mix selezionato dei feromoni felini più adatti, nella concentrazione idonea per inviare al gatto messaggi di fiducia e sicurezza sia ambientale che sociale. È una soluzione non farmacologica, clinicamente testata utile per affrontare tutte le più comuni situazioni di stress.

Quando poi cambiamo modalità perché andiamo in ufficio è preferibile dirglielo, spiegando e mostrando i vestiti per andare in ufficio per fargli capire che dovremo uscire, magari prepariamo la borsa dell’ufficio la sera prima in modo che la veda e capisca. Questo aiuta la prevedibilità” aggiunge la Dott.ssa Giussani.

Smart working con i pet? Ecco come fare.

Con tutti gli umani di casa connessi a dispositivi elettronici, gli amici animali che chiedono coccole e gioco possono disturbare arrivando a inserirsi nelle video-riunioni online. Ecco allora i consigli per conciliare remote working e la presenza di cane e gatto a casa.

Smart working con Fido

  • La scansione temporale della giornata è importante nella relazione con il cane anche per ricavare spazi temporali ben definiti dedicati al lavoro. Ad esempio: passeggiata della mattina di mezz’ora (cercando di escludere smartphone e altre distrazioni), poi inizia l’orario di lavoro. In questa fase il cane deve imparare a stare tranquillo, in una zona di suo gradimento con i suoi giochi e oggetti preferiti.
  • Può essere utile lavorare in una stanza alla quale il cane non abbia accesso, ma il concetto di separazione va introdotto al cane con attenzione e gradualità perché il rischio è che si senta escluso e poi inizi ad abbaiare e a grattare la porta; la qualità del tempo, per esempio la passeggiata insieme, aiuta il cane a rilassarsi in attesa.
  • In alternativa, può restare con noi nella stanza eventualmente utilizzando un elemento che delimiti l’area adibita allo smart working – ad esempio un cancelletto del genere utilizzato per la sicurezza dei bambini – in modo che ci possa vedere ma capire che in quel momento non siamo disponibili. “Questo consente a noi di essere concentrati e non innervosirci, trasferendolo dopo su di lui il nervosismo” spiega la Dott.ssa Catalani.
  • Le pause dal lavoro saranno impostate con 10 minuti per il proprietario e 10 minuti dedicate alle attività con il cane: lui riconosce bene i diversi momenti della giornata e sa quando è il momento dedicato alla pausa-gioco e se lo aspetta.

Smart working con Micio

  • Durante le ore di lavoro al PC possiamo mettere vicino a noi la cuccetta del gatto e “coinvolgerlo” nel nostro lavoro. Se salta sul computer possiamo interpretarlo come “guarda me, non il computer!”: in questo caso, possiamo riaccomodarlo nella cuccetta vicino a noi e dargli una coccola.
  • Se fosse possibile, perché no, potrebbe anche partecipare ad una call, poi lui si rilasserà. “In generale, più cerchiamo di escluderlo più cerca attenzione” ricorda la Dott.ssa Giussani. Se lo coinvolgiamo non si sentirà più escluso ma partecipe e non “rivale” del PC.
  • È importante ritagliare dei momenti di pausa dal lavoro per il nostro gatto, con momenti di gioco o un giretto sul balcone.

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